Cani sulle spiagge nessun divieto

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Spiagge di libera balneazione: l’eventuale ordinanza restrittiva deve essere motivata e giustificare le ragioni per cui non siano possibili soluzioni alternative al rispetto dell’igiene pubblica.

Il cane è il miglior amico dell’uomo, anche al mare, e persino sulle spiagge, purché libere: questo significa che il Comune non può emettere un’ordinanza in cui vieta l’accesso alle spiagge libere ai cittadini accompagnati dai loro fedeli quadrupedi.

Lo ha detto il TAR Lazio con una sentenza di due settimane fa [1]. Nessun divieto, dunque, ai cani nelle spiagge libere: libere le spiagge, liberi anche gli animali di fare il bagno e di giocare sulla battigia.

Solo una congrua motivazione che giustifichi tale scelta da parte della pubblica amministrazione, potrebbe legittimare un’ordinanza restrittiva. Inoltre essa dovrebbe anche specificare quali cautele di comportamento siano necessarie per la tutela dell’igiene delle spiagge o l’incolumità dei bagnanti.

Nell’adottare un’ordinanza che vieti un determinato comportamento, la pubblica amministrazione è obbligata – si legge in sentenza – ad adottare la scelta che comporti il minor sacrificio per i cittadini e, nello stesso tempo, contemperi al meglio gli interessi in gioco, evitando sacrifici inutili. È quello che i giuristi chiamano “principio di proporzionalità”.

Pertanto la scelta di vietare l’ingresso agli animali sulle spiagge destinate alla libera balneazione, non deve risultare irragionevole e illogica, nè irrazionale e sproporzionata. Sulla stessa linea d’onda – è proprio il caso di dirlo quando si parla di mare e vacanze – è il TAR di Reggio Calabria [2], segno che anche nelle istituzioni diventa sempre più sentita l’esigenza di tutelare gli animali.

Gli enti locali – dice il giudice amministrativo calabrese – devono individuare tratti di spiaggia libera dove consentire l’accesso ai conduttori di animali con disposizioni idonee a garantire decoro, igiene e pulizia.

Un divieto generalizzato, infatti, sarebbe eccessivamente costrittivo sia per i poveri animali (costretti d’estate a patire il caldo) sia per i relativi padroni (che avrebbero il problema di affidare il proprio amico a 4 zampe durante le giornate estive).

Diverso è il discorso per le spiagge date in concessione, quelle cioè dove vi sono i lidi ed è necessario pagare per conquistare una sdraio o un lettino. In tali casi, attese le finalità turistico-ricettive dei pubblici esercizi, tali aree sono interdette ai cani se vi è specifica richiesta del gestore e presa d’atto dell’amministrazione.

Comunque, anche tali aree hanno deroghe, almeno nella zona di battigia, sulla quale – indipendentemente dai concessionari – operano le ordinanze comunali e della Capitaneria.

Infatti, ai bagnanti è sempre concesso transitare e sostare sulla battigia delle aree in concessione, pur senza pagare e senza subire pregiudizi di sorta.

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