Nuova Apple tv, la prova interattiva

Potente e versatile, in Italia però arriva senza Siri: le ricerche testuali sono lente e complicate. In attesa di un aggiornamento software che risolverà il problema, la vera novità sono le app e i giochi che si possono installare dallo Store

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Non è troppo diversa dal modello precedente, la nuova Apple tv appena arrivata nei negozi: una scatoletta quadrata di 9,8 cm di lato, in plastica nera, solo un po’ più alta di prima. Sul lato anteriore c’è un unico led, su quello posteriore una presa ethernet, una porta Hdmi e una Usb C: manca l’uscita digitale ottica che era presente sulla vecchia Apple Tv e non c’è nemmeno un pulsante di accensione. L’installazione è molto semplice, e diventa semplicissima per chi ha già iPhone o iPad: basta attivare il bluetooth, e con un paio di tocchi l’Apple Tv acquisirà i dati relativi alla rete wifi e all’account.

 

Nuovo il telecomando, che abbandona l’alluminio e il minimalismo estremo del modello precedente: ora è nero, diviso in due sezioni. Quella superiore è una specie di trackpad, dove è possibile cliccare oltre che muoversi con il dito, mentre in quella inferiore si trovano i pulsanti per la regolazione dl volume, il ritorno al tasto home (o indietro), la selezione delle app e il search. Il telecomando è dotato di sensori di movimento e giroscopio e si connette all’Apple tv via bluetooth, quindi non è necessario che l’apparecchio sia visibile, si può nasconderlo dietro il televisore. Grazie alla tecnologia CEC è possibile controllare il volume della tv direttamente dal telecomando Apple, evitando di ricorrere continuamente a due telecomandi.

 

 Dentro, l’Apple tv è tutta nuova. Per il processore, che ora è lo stesso A8 dell’iPhone 6, e soprattutto per il sistema operativo, TV OS, derivato direttamente da iOS e di iPhone e iPad. C’è anche Siri, l’assistente vocale che abbiamo imparato a conoscere con l’iPhone e poi l’iPad, anche se al momento è disponibile solo negli Usa e in altri Paesi. Da noi il pulsante sul telecomando non attiva Siri, ma una finestra dove inserire il testo. Si apre una tastiera virtuale, molto elegante ma non praticissima, con tutte le lettere su una lunga fila: si naviga con il touchpad, poi si clicca per confermare la scelta. È un sistema ancora più macchinoso di quelli usati ad esempio da Xbox e PlayStation, dove se non altro la disposizione delle lettere è la stessa di una tastiera reale.

In più, la ricerca italiana non funziona all’interno delle app e non mette a confronto le varie offerte. Così se faticosamente si inserisce ad esempio Narcosnella ricerca generale, il risultato è zero, anche se poi l’app di Netflix (che produce e distribuisce la serie tv) riporta la locandina nella prima schermata. In Italia, insomma, la Apple tv è priva di una funziona che la rende significativamente migliore rispetto al modello precedente. Anche perché Siri potrebbe servire per comandare gadget e apparecchi connessi all’Apple tv via wifi o bluetooth, e quindi diventare l’interfaccia primaria per controllare la domotica secondo Apple.

 

Dovrebbe bastare un semplice aggiornamento software per mettersi in pari, ma pur con i suoi limiti attuali, la nuova Apple tv è già un bel passo avanti rispetto al modello vecchio: se non altro per la possibilità di installare app, da uno store pensato sulla falsariga di quello per iPhone e iPad. In questo modo sarà facile dotarla di nuove funzioni e scoprire usi finora neanche immaginati, proprio com’è successo con gli smartphone. Al momento l’offerta non è paragonabile a quella dello store per iPhone e iPad, che sfiorano il milione e mezzo di app. Ma ci sono già diversi esempi di cosa potrebbe diventare l’Apple tv: un modo comodo di fare shopping, ad esempio, con M2M, una piattaforma per il fitness, con app come Zova che si collega con Apple Watch per rilevare il battito cardiaco durante gli esercizi, ma ci sono anche numerose app dedicate per news e sport, corsi di cucina e perfino ai fumetti. Un caso a parte è Plex, che si poteva già installare sulla versione precedente ma solo col jailbreak e ora è un’app scaricabile gratis dallo Store della Mela: trasforma l’Apple tv in un completo mediacenter, che si connette ad altri computer di casa per riprodurre contenuti multimediali di ogni tipo e in ogni formato, e in più permette di accedere a una serie di canali che si possono installare come fossero a loro volta delle app. Ci sono South Park, la Bbc, Fox News, Cnet e molte altre.

L’Apple tv di quarta generazione può anche dialogare via Airplay con un Mac o un dispositivo iOS per riprodurre lo schermo sul televisore, proprio come se fosse collegato tramite un cavo. In questo modo è possibile trasmettere tutto quello che si vede sul display, dalle app alle presentazioni (questa funzione era già disponibile sul modello precedente). E poi ci sono i giochi: con la nuova tv, Apple cerca di dare ai casual gamers dello smartphone la loro console casalinga. Adattare un’app non è complicato per i programmatori, ma richiede un minimo di attenzione all’interfaccia. Non c’è infatti il display touch di uno smartphone, e il controller bluetooth è opzionale: i giochi, secondo Apple, devono funzionare col telecomando. Così un appassionato di videogame troverà diversi difetti nel telecomando, ma chi ogni tanto gioca a Crossy Road penserà che sia più che adeguato, dipende dalle aspettative e dell’abitudine. A noi è sembrato, ad esempio con Asphalt 8, che funzionasse perfettamente, permettendo un buon controllo dell’auto. Buona anche la definizione delle immagini (ma attenzione: solo fino al Full HD, al momento non è previsto il 4K) e il framerate. Non c’è competizione con la PlayStation 4 la Xbox One, al momento, ma in futuro chissà.

Al momento la vera competizione è invece con le smart tv, dove si possono installare app come sulla scatoletta di Apple: si calcola che quest’anno sorpasseranno i televisori normali e nel 2018 saranno l’87 per cento del mercato totale. In Italia, secondo il report annuale di Ericsson, sono il 59 per cento i televisori connessi a internet: di questi, il 41 per cento sono Smart tv , mentre il 18 per cento va online tramite set top box o console di gioco (Wii, Xbox e Playstation ma anche decoder Sky e Chromecast di Google). Apple tv copre ora il 9 per cento del mercato, ma c’è da scommettere che la percentuale salirà col nuovo modello.

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